mercoledì 4 febbraio 2009

Alberto Marinelli e le tre parole chiave del mondo digitale: mobile, network e society.


I media cambiano le relazioni, ma anche il modo di conoscere le cose e di prestarvi attenzione. E' su questi argomenti che si focalizza l'intervento di Alberto Marinelli, che insegna Teoria e tecniche dei nuovi media all'Università "La Sapienza" di Roma. Senza mai dimenticare la sua estrazione sociologica Marinelli si è soffermato sulle conseguenze del rapporto osmotico che i giovani hanno con il digitale:

Per spiegare la cultura giovanile personalmente sto lavorando sul "Multitasking": lo studio sul chi fa e sa tante cose insieme è infatti fondamentale per capire che oggi dobbiamo competere con ragazzi che mentre gli parli chattano, telefonano, scrivono, eccetera. Si tratta in larga prevalenza di giovani che vivono esperienze molto più mediatiche che immediate.


Per Marinelli tra le caratteristiche del Multitasking (che letteralmente significa multiprocessualità) c'è quella di riuscire a

spiegare la differenza tra "agricoltori" e "cacciatori": i primi sono quelli che vengono formati a scuola, dove si getta il seme e poi con il tempo si verifica il risultato in attesa della sua maturazione. I "cacciatori", invece, gestiscono il mondo digitale.


Per Marinelli le parole chiave per capire questo percorso sono quindi tre: mobile, network e society.

Sul mobile c'è da dire che erroneamente si pensa che possa raggiungere ogni luogo. Invece la vera novità introdotta è nel dispositivo personale, oltre che dinamico. Sul secondo termine, network, bisogna sottolineare che sul mercato esiste una grande quantità di potenziali legami elettivi, che come Internet hanno una durata effimera e quindi temporanea: se questo è il quadro di riferimento, è normale che in classe, dove prevalgono legami subiti e non scelti volontariamente, i ragazzi si annoiano. Per quanto riguarda, infine, la dimensione sociale è evidente che ormai prevalga un'appropriazione di tipo individuale.


E sul singolo individuo che interagisce con l'Ict e con tutto quello che è digitale, c'è ancora molto da scoprire:

Negli Stati Uniti c'è un grande dibattito sull'utilizzo dei nuovi media, soprattutto per capire gli effetti sulla psiche ed il cervello. Sinora le risposte che danno i ragazzi ad un mondo non stabile, ma fluido, sono prevalentemente dettate da un'attenzione "parziale continua". Direi anche un'attenzione tutt'altro che formale.

L'intervento è tratto da:
- Media Duemila, dicembre 2008/gennaio 2009, p. 32

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